Xagena Mappa
Xagena Newsletter
OncologiaMedica.net
Farmaexplorer.it

Il pompelmo riduce il peso corporeo e migliora la resistenza all’insulina nei soggetti con sindrome metabolica


Presso la Scripps Clinic di La Jolla, in California, sono stati studiati gli effetti del pompelmo e dei prodotti derivati sul peso corporeo e sulla sindrome metabolica.
A tale scopo, 91 soggetti obesi sono stati randomizzati a ricevere capsule di placebo e 207ml di succo di mela, capsule a base di pompelmo con 207ml di succo di mela, 237ml di succo di pompelmo con una capsula di placebo, o mezzo pompelmo fresco con capsula di placebo, per 3 volte al giorno prima di ogni pasto.

Sono stati misurati i parametri per la sindrome metabolica all’inizio del trattamento e dopo 12 settimane.

Alla 12.ma settimana, il gruppo che aveva assunto pompelmo fresco ha perso 1.6kg, il gruppo su succo di pompelmo ha perso 1.5kg, il gruppo su capsule a base di pompelmo 1.1kg ed il gruppo placebo 0.3kg.
Il gruppo che aveva assunto pompelmo fresco ha perso una quantità di peso maggiore rispetto a coloro che invece sono stati trattati con placebo ( p < 0.05 ).

Un’analisi secondaria dei soggetti con sindrome metabolica nei quattro gruppi in trattamento ha evidenziato una perdita di peso significativamente maggiore nel gruppo su pompelmo fresco, capsule a base di pompelmo e su succo di pompelmo, rispetto al gruppo placebo ( p < 0.02 ).

E’ stata, inoltre, riscontrata una notevole riduzione nel livello di insulina 2 ore dopo carico di glucosio nel gruppo che aveva assunto pompelmo fresco rispetto al placebo.

Mezzo pompelmo fresco mangiato prima dei pasti è stato associato ad una notevole perdita di peso.

Tra i pazienti con sindrome metabolica l’effetto è stato osservato anche con i prodotti a base di pompelmo.

La resistenza all’insulina è migliorata grazie al pompelmo fresco.

Sebbene i meccanismi che portano alla perdita di peso non siano noti, potrebbe essere ragionevole introdurre il pompelmo in un dieta finalizzata alla perdita di peso. ( Xagena2006 )

Fujioca K et al, J Med Food 2006; 9: 49-54


Endo2006


Indietro