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L’obesità è associata ad un aumento degli eventi cardiovascolari


Lo studio Renfrew-Paisley ha esaminato le conseguenze cardiovascolari nel lungo periodo dell’obesità.

Lo studio ha riguardato 15.402 individui di età compresa tra 45 e 64 anni, abitanti in due città della Scozia tra il 1972 ed il 1976.

Sono stati analizzati tutti i casi di morte e le ospedalizzazioni per motivi cardiovascolari che si sono presentate nei successivi 20 anni.

Rispetto ai soggetti con peso normale ( indice di massa corporea, BMI = 18.5-24.9 ), l’obesità ( BMI maggiore o uguale a 30 ) era associata ad un aumentato rischio di malattia coronarica ( hazard ratio, HR, di morte o di ospedalizzazione = 1.60 ), di insufficienza cardiaca ( HR = 2.09 ), di ictus ( HR = 1.41 ), di tromboembolismo venoso ( HR = 2.29 ) e di fibrillazione atriale ( HR = 1.75 ).

L’obesità è risultata associata ad ulteriori 9 morti cardiovascolari e 36 ospedalizzazioni per cause cardiovascolari per ogni 100 uomini obesi di mezza età nell’arco di 20 anni ( 7 morti e 28 ospedalizzazioni per le donne). ( Xagena2005 )

Murphy NF et al, Eur Heart J 2006; 27: 96-106


Endo2005 Cardio2005


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